
Siamo
alla svolta ? Zampone (?), lenticchie (
noi cittadini ), polenta ( chi sarà mai ?). Satira fotografica. ©
Inutile
commentare vale per tutti.
. Una riflessione: per arrivare ad essere Presidente del
Consiglio in breve tempo bisogna agire come Renzi ? Corsa o bravura ? Ripropongo un mio articolo , già pubblicato,
in merito a un libro scritto da Marcello Martelli giornalista e scrittore:
Politica e Totò.
“A proposito di politica ci
sarebbe qualcosa da mangiare?” (Totò) con prefazione di
Liliana De Curtis. In copertina l’unico,
irripetibile, Totò . Un libro che potremmo definire un trattato di politica reale, irreale, passata,
presente, futura .Una finestra aperta che tale, forse, rimarrà . Vita vissuta.
Omaggio a Totò. Nella prefazione la figlia di Totò, Liliana De Curtis, scrive
che” questo libro sarebbe piaciuto a
Totò”. Non dimentichiamo che il
comico pur non occupandosi di politica la teneva in considerazione con l’arte
dello sberleffo. Il titolo la dice
lunga. Così come le sue famosissime
battute tra cui “…e io pago !”.
Attualissima più che mai. L’autore affronta diversi temi in modo documentato,
serio, semiserio. Difficile scriverne
nel dettaglio in una recensione ma è un libro che induce alla riflessione. A pag.74 “Per favore non chiamatemi senatore” i ricordi dedicati
all’attore Edoardo De Filippo eletto
senatore a vita nel 1981. Tra gli argomenti trattati : Sprecopoli, Scuola, Informazione
precaria; tanto per citare alcuni . Un libro che può essere letto senza
continuità. Per caso pochi giorni dopo ho riletto un libro “Il diario di Nijinsky” di Vaslav Nijinsky, a
cura di Romola Nijinsky (Adelphi ). Il
diario del grande ballerino che rivoluzionò i balletti russi fu scritto quando
, a seconda dei suoi medici, iniziava la sua follia. Rileggendolo dopo anni mi
sono chiesta se era veramente folle o forse come diremmo oggi in uno stato di
depressione bipolare. Non sono un medico ma appare evidente la sua lucidità su molti argomenti . Scriveva senza peli
sulla lingua la sua storia di danzatore e coreografo, esprimeva opinioni su quanto riteneva ingiusto compresa la politica e
il lavoro. “Sono un uomo”.. “A me non
piacciono i partiti, ma la democrazia è il migliore di tutti, perché ognuno ha
uguali diritti. Veramente non mi piacciono affatto i diritti, dato che nessuno
in realtà ha dei diritti. Io non voglio le leggi degli uomini –sono
inventate.”…. ”La gente dimentica che il denaro non è più importante del
lavoro. Oggi –giorno tutti possono constatare che il lavoro costa di più del
denaro perché non ci sono abbastanza lavoratori. Io sono un lavoratore. Tutti
dovrebbero lavorare, ma non tutti i lavori sono uguali. Si sente la necessità
di un lavoro ben fatto. Io lavoro anche scrivendo questi libri.”….. “Mi hanno detto che sono
pazzo. Io pensavo di essere vivo.” Forse tanto folle non era. Marcello Martelli, giornalista professionista, ha
esordito giovanissimo nella professione con “Il Giornale d’Italia” diretto da
Santi Savarino. Caposervizio del quotidiano “Il Tempo” di Roma con Renato
Angiolillo, Gianni Letta, Gaspare Barbiellini Amidei. Ha fondato e diretto il
quotidiano “Le Notizie”, nelle edicole con “La Stampa ” di Torino,
direttore Ezio Mauro. Collaboratore di riviste nazionali (tra cui “Oggi” e
“Gente”). Consulente e direttore di emittenti televisive. Autore di vari libri.